Bosco di Gioia

Quando ero piccolo abitavo in M. Gioia 63 e i miei migliori amici abitavano al 53 e al 43. Erano altri anni e passavamo molto tempo a giocare sul marciapiede che collegava le tre case. Ops le prime due erano sullo stesso, ma per arrivare al 43 dovevamo attraversare la strada ed era un’avventura. Nelle giornate più belle proseguivamo su quel lato e guadando un’altra via di cemento arrivavamo ad un alto muro che circondava un bosco. Era vietato entrare ma quando era aperto ci intrufolavamo dentro e l’attraversavamo di corsa per spuntare dall’altra lato per poi riprendere a girarci intorno. Eravamo intimoriti da un personaggio burbero che amo pensare assomigliasse a quello di questa foto

Sono passato di là poco tempo fa e  quello che ha trasformato gli alberi in cemento  tentava di rimettersi un pò in pace con la propria coscienza  coprendo quel grigio con delle zucche molto belle.

Giunto a casa quelle zucche mi hanno stimolato la voglia di cercare se esistevano in rete delle testimonianze di quel bosco. Non è certo quello che Walden è stato per Henry David Thoreau ma dimenticarlo del tutto quello proprio no.

Quello era proprio il muro che costeggiavo. Entravo proprio da quella porta e prendevo la via sterrata sulla destra.  Quelle erano le strisce pedonali che  attraversavo. A miei tempi era florido, direi lussureggiante e non era certo così degradato. A proposito non è sparito senza lottare e se volete contattare l’attuale proprietario cliccate qui.


1 Comment

mi dicono che…..
il bosco di gioia ha lasciato una traccia, piccola piccola, anzi piccolissima.
io vado sempre a trovarla, quando ho l’occasione e se posso la fotografo, (e poi non scarico le foto, ma tant’è, la penso e la ricordo sempre)
una amica mi ha detto che un giovane frequentatore del bosco, che lavorava al vivaio di piante e fiori che era lì, non so se proprio lì lì o lì vicino, portava delle pianticelle rustiche in un vascone che sta nella piazzetta sopra il parcheggio di via Restelli. di fianco a Palazzo Lombardia.

le piante sono rigogliose, uno spettacolo.
e ci vuole davvero pochissima manutenzione.

un esempio da diffondere.
da far conoscere.
un’aiuola da inserire nei tour green della città.

…ma…
ecco, quello che potrebbe mancare…
una pianticella che produce cibo… accidenti non ci avevo pensato…

ma ora mi ci metto e…..
cercherò di rimediare…a tempo debito

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.