Ho appena finito di leggere Un’economia nuova, dai Gas alla zeta a cura del Tavolo per la Rete Italiana di Economia Solidale. E’ una fotografia, aggiornata ad oggi, autunno 2013, dello stato dell’Economia Solidale. E’ una lettura importante per cui invito tutti a comprarsene una copia e leggerlo attentamente. Nel mio piccolo cercherò di stimolare il vostro interesse proponendovi alcuni temi che sono trattati in quel testo e che ci stanno particolarmente a cuore.
Come spero ormai avrete compreso, il nostro progetto Ciboprossimo cerca, utilizzando le nuove tecnologie, di fornire degli strumenti il cui uso porti le persone a comprendere le motivazioni della necessità di un cambio di paradigma nei nostri stili di vita e dall’altro che questo non rimanga solo teorico, ma tramite queste pratiche, faccia veramente compiere dei passi nella direzione proposta. Se questa è la premessa mi viene naturale proporvi quelle pagine dove nel libro viene analizzata la ricerca nazionale che l’Osservatorio CORES dell’Università degli Studi di Bergamo ha fatto, in collaborazione con Davide Biolghini e Giuseppe Vergani del Tavolo Res, sui Gas della Lombardia. Proprio nel primo capitolo, dopo avere affrontato con un dettaglio metodologico invidiabile moltissimi aspetti della vita in un gas si parla di come l‘ingresso di una persona in un Gruppo di Acquisto Solidale provochi dei cambiamenti nel suo stile di vita.
Eccovi le immagini e il testo di Pag. 42, 43,44.
Come indicato dai dati raccolti, all’interno dei GAS, la spesa collettiva svolge un’importante ruolo auto-educante, favorendo la consapevolezza che scegliere un certo modo di consumare vuol dire prendere in considerazione le modalità di gestione del territorio, della tutela del paesaggio, il sostegno ai piccoli produttori, e in generale un’attenzione per il processo produttivo non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per chi ci lavora. Sono infatti notevoli i cambiamenti nello stile di consumo, di vita e anche partecipativi che il confronto all’interno dei Gas produce sui singoli gasisti. Se da un lato i dati evidenziano, come tra i partecipanti aumenti, ad esempio, il consumo di cibi biologici (79,4%), stagionali (68,1%) e locali (80,6%), mentre diminuisce il consumo di carne (42,5%), la partecipazione a questi gruppi facilita anche l’adozione di stili di vita più sostenibili (si diffonde anche una maggiore attenzione alle verso le pratiche di riciclo (32,5%), verso i comportamenti che riducono i consumo di energia elettrica (29,3%) e di acqua (28,6%) e incoraggia la diffusione di atteggiamenti più collaborativi tra le persone (39,7%), accrescendo tra i partecipanti sia l’interesse per la politica, in particolare per quella locale (26%) sia il senso di efficacia sociale (23,9%).
Dopo avere posto i dati della ricerca come base dell’analisi, il libro dipana, con un coro di contributi di ben 50 autori moltissimi aspetti di questo mondo rimanendo, last but not least, una fonte informativa da avere sempre a portata di mano. Alla prossima.
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