Piove a catinelle, è quasi buio anche se sono le tre del pomeriggio, mentre andiamo con l’amico Giampiero verso l’azienda agricola Fratelli Galbiati, per raccontare di Ciboprossimo. E’ a Settala, ci si arriva da una stradina un po’ nascosta dietro la chiesa. Strappiamo Giovanni dal suo riposo pomeridiano, prendendoci una dose di insulti affettuosi, e ci facciamo subito accompagnare alla stalla dove ci sono alcuni giovani maiali, ne allevano al massimo quindici l’anno, i manzi che ruminano tranquilli e due vitellini che si sbaciucchiano.
I bovini vengono nutriti con erba medica e prato stabile di provenienza aziendale, integrati con apporti proteici, i suini con orzo e mais. Ci spostiamo in cucina, mentre chiacchieriamo bussano alla finestra alcuni vicini, venuti a chiedere se ci sono cotechini pronti o se il salame è stagionato a sufficienza.
I Galbiati sono un punto di riferimento per parecchie famiglie del paese che da anni comprano dall’azienda agricola.
Giovanni annota scrupolosamente tutti gli acquisti fatti dai sui clienti nel tempo e in questi ultimi anni la sua produzione si è adattata alla crisi. “In quattro anni le famiglie che prima acquistavano quasi 9 kg di carne bovina al mese ora ne comperano poco più di 4 kg” ci racconta “io macellavo mediamente un capo alla settimana, ora ne preparo una o al massimo due al mese, ma non mi interessa fare diversamente.”
Nella sua semplicità il modello è perfetto, la carne viene tutta prenotata durante le due settimane di frollatura, poi viene sezionata e quando è pronta viene venduta nel giro di un paio di giorni. mentre il quinto quarto viene consegnato due giorni dopo la macellazione.
Per gli insaccati invece, come da tradizione, la lavorazione avviene nelle settimane a cavallo tra l’autunno e l’inverno.
Salutiamo Giovanni chiedendoci quanti altri agricoltori sono nella sua situazione e se hanno la stessa tranquillità nell’affrontare tempi così difficili, riusciremo a dare loro una mano?