Un’ uggiosa giornata invernale non sarebbe l’ideale per andare a visitare un apicoltore, fa freddo e non si possono vedere le api al lavoro, ma la passione dei due protagonisti di Festinalente fa dimenticare il grigiume del cielo.
Ambrogio, 48 anni, dopo una vita di operatore sociale ha sentito la voglia di tornare alle sue origini contadine. E così alcuni anni fa, grazie all’invito di suo suocero, ha scoperto la bellezza di avere a che fare con le api. Le sue prime tre famiglie sono diventate 10, poi 20, poi 40, poi 60, 100, e infine 150. In primavera ed estate passa quasi tutti i giorni con loro, scruta il cielo per vedere il tempo, guarda i boschi per capire lo stato delle fioriture. Ha scoperto la bellezza e la fatica di fare nuove giovani famiglie per l’anno successivo da far crescere con cura e attenzione. In inverno cerca le postazioni migliori per fare nuovi raccolti. All’acacia, al tiglio, al castagno e al millefiori di montagna cercherà di affiancare il rododendro e il lampone selvatico. Tempo permettendo.
Fabio, 47 anni, operatore sociale anche lui, ha pensato che aiutare Ambrogio nel suo stare con le api poteva essere una bella occasione per vivere meglio il rapporto con la natura. Pendolare tra l’hinterland milanese e il versante lecchese del lago di Como in primavera aiuta Ambrogio nel controllo delle sciamature, lo supporta nel preparare i cassettini per fare le nuove famiglie e ogni tanto partecipa agli spostamenti delle famiglie che vengono portate sulle nuove fioriture. Appena i melari sono pieni di miele si sposta in laboratorio dove inizia il lungo cammino della smielatura che dura fino a fine luglio. I mieli prodotti sono affiancati da deliziose creme fatte con miele di acacia e frutta secca macinata finemente. Come un piccolo alchimista Fabio le pensa, ordina i campioni e le sperimenta.
La produzione di acacia è concentrata nelle zone dell’alta Brianza, luogo riconosciuto come uno dei migliori in Italia, mentre la raccolta di nettare delle piante di castagno, di tiglio e i fiori dei prati avviene nei boschi nelle vicinanze del parco del Monte Barro, nei boschi del Parco Regionale della Grigna Settentrionale e sotto le pendici del monte Legnone.
Che dire di più? Forse che il miele è certificato biologico e viene prodotto seguendo le prescrizioni dell’agricoltura biodinamica, che ha ricevuto le due Gocce d’oro al concorso Grandi Mieli d’Italia, che Festinalente è cercare di produrre un reddito seguendo la propria natura e facendo un prodotto naturale e di qualità e che, probabilmente, abbiamo un debole per gli apicoltori.
az ag festinalente
grazie alessandro!! hai rimandato belle immagini di noi. fabio