Riconoscere le erbe del prato

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L‘innovazione tecnologica degli ultimi anni è tutta legata alla possibilità di comunicare e alla base della comunicazione c’è lo scambio, che è legato alle caratteristiche tecniche degli strumenti che usiamo. Internet, i telefoni, i social networks, i blogs sono nuovi canali che permettono forme di scambio diverse. Parecchi di noi li stanno già utilizzando, ma non sempre ognuno di noi ha la corretta percezione dei campi in cui si stanno diffondendo. Uno di questi è la scuola. Vivendo con due figli che vanno all’università, che non disdegnano i corsi online e una maestra elementare, qualche idea me la sono fatta. Quello che succede a livello operativo, come i registri elettronici ecc., chiaramente non stimola particolarmente la mia fantasia, ma l’uso dei blogs e anche di Pinterest per integrare la didattica è veramente un piacere da vedere. Sapete benissimo che noi di Ciboprossimo diamo parecchio valore alle nuove tecnologie e ci piacerebbe che queste aiutino in maniera significativa il “Cibo che verrà” per cui quando vediamo qualcosa negli altri campi, rispettandone la totale autonomia, non siamo e non vogliamo essere esegeti di qualcosa che non conosciamo, che viene modificato dall’uso delle nuove tecnologie ci teniamo a raccontarlo. Attenzione anche se a prima vista i blogs della scuola potrebbero essere paragonati a quelli del cibo, non fate quest’errore perché, mentre per il cibo il grosso della documentazione è per gli utenti finali, cioè noi, nella scuola, i blogs che ho incontrato maggiormente, si riferiscono agli insegnanti e quindi incidono sul modo di fare scuola. Ci piacerebbe tanto che il nostro blog avesse lo stesso scopo anche se, nel costruire la filiera corta, dobbiamo tenere conto che, sia noi consumatori che “loro” produttori, siamo operatori dello stesso processo. Insomma, come in Lapappadolce – imparare coi bambini: pedagogia e didattica, arte e manualità, gli insegnanti della scuola primaria, possono trovare i dettati da fare in classe, sarebbe bello che in questo blog tutti noi potessimo trovare gli strumenti per costruire in modo intelligente la nostra filiera corta.

Geranium Lucidum

Se devo spiegare ai bambini come riconoscere le erbe non posso utilizzare siti complessi come l’erbario del dipartimento di scienze agrarie dell’università di Bologna, o le schede botaniche illustrate da Carl Axel Magnus Lindman o quelle illustrate da Otto Wilhelm Thomé ma le posso combinare per creare delle schede in cui “Il livello di approfondimento è adeguato all’età. I nomi latini sono importanti, accanto al nome volgare, per ricercare ulteriori informazioni relative a quella specifica erba; non se ne richiede certo la memorizzazione :-)… e lo stesso vale per la classificazione botanica.“.  Una volta che le ho composte le rendo fruibili dandovi i links dai quali scaricarle:  erbe del prato prima serieerbe del prato seconda serie e quindi vi fornisco anche le istruzioni per utilizzarleogni foglio contiene la scheda fronte-retro di due erbe del prato. Ritagliate dunque due strisce orizzontali da ogni foglio, e ripiegatele lungo la linea verticale al centro. La scheda può essere plastificata così a doppio, oppure l’interno può essere utilizzato per conservare i campioni di erbe raccolte e per le annotazioni.”. Che dire! Guardate voi stessi l’articolo originale e prendiamolo come esempio; un giorno magari diventeremo così bravi che anche noi avremo tanti blogs pieni di istruzioni per dirimere tutte le questioni per rendere il nostro Cibo vicino e buono, e magari a fare tutto questo saranno le stesse imprese agricole italiane.

Fedia cornucopiae copia

Il lavoro di sintesi fatto da Lappappadolce, per potere portare in classe a dei bambini le immagini dalle tre fonti citate, assomiglia molto al lavoro fatto dalla Cooperativa Agricola Canedo sulla trasparenza del prezzo. Qua insegnanti che usano tecniche innovative per trasmettere ai bambini un sapere antico, che altrimenti andrebbe perduto, là contadini che, con tecniche analoghe, ragionano sui prezzi, per fare in modo che degli adulti, noi,  preservino un mestiere antico. A proposito quanti di voi sanno che, imparando a riconoscere le erbe selvatiche, potreste non avere più bisogno di entrare in un supermercato? Provate a calcolare quanto potreste risparmiare!!!


1 Comment

Come appassionato di botanica, pur apprezzando molto l’iniziativa, queste schede botaniche mi sembrano un po’ improvvisate. Mi permetto di condividere alcune mie osservazioni:
1. Le schede sono molto fredde e non c’e’ alcun tentativo di coinvolgere i bambini (o la cosa e’ completamente lasciata alle maestre). Forse bisognerebbe ampliare le schede con uno spazio dove i bambini possono incollare le piante essiccate raccolte, o le foto che hanno scattato, accanto all’immagine originale e uno spazio in cui possono aggiungere le loro osservazioni sul campo.
2. Mentre i vecchi testi botanici sono bellissimi dal punto di vista visivo, la tassonomia delle piante e’ in una fase di grade cambiamenti grazie alle nuove tecniche di genetiche classificazione. Questo rende quasi tutti i testi storici obsoleti in termini tassonomici.
3. Non c’e nessun corredo scientifico sul perché le piante hanno certe forme, quali sono le diverse strategie di impollinazione e di sopravvivenza, ecc. Non suggerisco certo di fare di queste schede un tomo scientifico, suggerisco piuttosto di stimolare la curiosità dei bambini con alcuni spunti che li aiutino a capire che in natura tutto (o quasi) ha una ragione.
4. La botanica non e’ una scienza astratta. i nostri nonni e antenati conoscevano e riconoscevano centinaia di piante, associando a ciascuna leggende, virtù, e leggende. Molte di queste cose sono locali, dunque difficilmente classificabili in una scheda generale, ma altre sono comuni all’intero paese. Una sorgente favolosa a cui attingere per storie e leggende associate a piante e fiori comuni e’ l’interessante volume di Alfredo Cattabiani Florario.

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