RISC FOOD

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Siamo arrivati presto ieri a  Ponte in Valtellina. Dopo poco, passando dalla piazza della chiesa, sono entrato nel teatro cittadino, ero tra gli oratori del seminario  “La Rete del Valore delle Produzioni Identitarie” all’interno di RISC FOOD e da lì camminando, sedendomi, parlando, mangiando e bevendo ho gustato tutto il paese. Mi hanno accompagnato alla porta otto ore più tardi. Abbiamo usato queste parole:  bitto storico, grano saraceno, pecora capra, formaggio casera, ristorante Cerere, patate blu, segale antica, ProSpecieRara e Raetia Biodiversità Alpine, DIRUPI, osteria Sole, LE STRIE, fagottino, fugascin, trattoria di Nello, sciatt e dent de can, pizzoccheri, locanda Belvedere, taroz, verza, polenta cropa, Il Ghiottone, torta di saraceno, fugascia de Berola, mirtillo rosso, potere allo sciame, apicidio, Valtellina, Val d’Arigna, caseificio Val Poschiavo, cicoria, Sciatt à Porter immerse in molte altre, che non denotando oggetti specifici, avrebbero dovuto dare senso comune a quello che stavamo vivendo. A proposito io mi ricordo le facce di tutti ma i nomi di pochi che chiaramente non citerò per non discriminare alcuno. Che dire? Bellissimo, stupendo: una comunità che ha un progetto e da un anno lavora per questo, occupandosi di sé: da come devono essere scritti i nomi delle vie del paese a se è più giusto coltivare la patata blu. Che ci invita a mangiare il suo cibo, facendo in modo che 4 ristoratori del paese per la prima volta si mettano insieme, con lo scopo di capire come produrlo in modo migliore e forse anche in modo diverso. Quante volte abbiamo ieri usato la parola cultura, coltura, vicino, lontano, biodiversità, tradizione, innovazione. Non sempre bene. E che dire della povera regina delle api? Ero sicuro che non sarei stato in grado di passarvi tutta quella ricchezza, allora con una certa maestria lo ammetto, ho strappato a molti la promessa che ci avrebbero raccontato loro dove verranno messe le arnie, come sono belli i fiori rossi del grano saraceno e se ce la faranno o meno a convincere i ristoratori della zona a fare i pizzoccheri con la loro produzione di Teglio. Ho riportato tutte le parole: GianMario, Claudia, Patrizio e tutti gli altri sanno a chi chiedere i testi e le immagini per descrivervi veramente cosa c’è dietro ciascuna di esse. Aspettiamo fiduciosi. Loro sanno che tornerò sicuramente a trovarli!!!!


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