L’anno scorso vi avevo parlato di loro parafrasando degli stimoli che venivano dal mondo dei robots. Quest’anno mi sono fermato molto poco dal mio amico Architetto e quindi solo ieri sono potuto passare dal banchetto degli agricoltori a Lacaioli sul Lago Trasimeno. Tutto quello che era stato avviato la scorsa estate sta funzionando e si sta sviluppando. Hanno messo su una serra a freddo proprio dietro il punto vendita per avere i pomodori pronti da vendere almeno un mesetto prima. I campi sono pieni di tutto, dalle melanzane ai peperoni e tracimano di pomodori. I fiori di zucchina sono sempre uno splendore. Meloni e angurie sono accatastate su un ape per evitare di fare troppi sforzi quando devono spostarle. Hanno ampliato la gamma dei legumi: ai ceci, alle cicerchie e alle lenticchie stanno pensando di aggiungere anche la fagiolina del Trasimeno.
Ma al di là di quello che si vede, che è molto importante, abbiamo lungamente parlato dei lavori fatti. Non stanno cercando la certificazione di azienda biologica ma stanno lavorando per ottenere dei prodotti che abbiamo quelle caratteristiche. Viste le competenze agronomiche di padre e figlio, entrambi agronomi laureati, stanno ragionando e lavorando perché i prodotti che propongono ai clienti di persona siano sani e giusti. Stanno lavorando sia sui metodi colturali, non è facile abbandonare i diserbanti e l’aiuto di azoto e famiglia, sia sulle sementi. Cercano di recuperare quello che c’è in giro e sperano di fare un bel lavoro sia con i pomodori che con alcune specie di legumi. Insomma la strada intrapresa prosegue e sta a noi accompagnarli in modo fattivo nel loro percorso. Hanno aperto una pagina Facebook con il nome della loro azienda: Azienda Agraria Fernando Corbacelli e io gli ho consigliato di aprire un blog esattamente come abbiamo fatto noi, anticipandogli l’idea che presto diventeremo un canale riservato solo alle esperienza che stanno lavorando come loro.
Vi piacerebbe che un agricoltore, che sta iniziando a coltivare in “modo diverso”, ci documenti le sue intuizioni, le sue esperienze, i suoi fallimenti, i suoi bisogni e i suoi successi?
A me piacerebbe moltissimo e sarei veramente orgoglioso se questo lavoro permettesse a Fernando di confrontarsi con Giuseppe, Giovanni, Patrizio e tutti gli altri che abbiamo incontrato. Sono sicuro che questo darebbe a tutti noi quei prodotti di qualità che ci farebbero solo stare in salute. Spero di sentirli a breve e nel caso la lontananza giocasse brutti scherzi, sicuramente tornerò per la Fiorita di Castelluccio di Norcia. Spero che questo non accada perché l’Umbria è piena di prodotti di qualità e di esperienze molto interessanti, come i famosi GODO a cui abbiamo accennato, per rimanere un’intera stagione senza averne notizie.