Ecco come si presentava l’aia di Cascina Caldera alle 9 della mattina. Natalina Campi, con l’ospitalità che la contraddistingue aveva già preparato tutto per l’incontro delle 11 e trenta. Un consiglio sull’aia dove le sedie avrebbero accolto le personalità e la paglia i cittadini. Il giusto clima per l’importanza del progetto che sarebbe stato presentato.
Il posto era così bello e forte che non ha tardato ad imporre le tecnologie che meglio gli aggradavano. Solo la voce ha superato l’esame e come potete constatare voi stessi Ivano Grioni ed Elena Tagliaferri hanno dovuto fare ricorso a quella per convocare l’assemblea e poi per condurla. Niente videoproiettore, solo carta e falchi. Ho come la sensazione che anche gli spettatori non erano scelti a caso.
La Zona 7 a Milano ha ritenuto opportuno valorizzare il proprio territorio costruendo una mappa che permetta di apprezzare tutte le bellissime esperienze che in essa operano. Si chiamerà mappa del paesaggio culturale, sarà grande 60 per 90, si potrà piegare e verrà accompagnata da un opuscolo per permettere a tutti di metterla in tasca, Uno degli obbiettivi di questo progetto è di valorizzare le qualità ambientali della zona e i cittadini nell’aia di Cascina Caldera erano curiosi di conoscere come cambierà il Parco delle Cave. Nel parco le zone verdi occupano otto ettari e mezzo. Sono tutte a fieno e sono piene di insetti e di lucciole. I loro fiori sono la gioia della farfalle e delle api. Ci sono già gli orti per i cittadini e c’è anche un frutteto vicino alla casa dei nanetti. A proposito ci hanno ricordato di mangiare i frutti prendendoli da terra perché quelli sull’albero potrebbero non essere ancora maturi e per evitare anche di staccare inavvertitamente i rami. Oltre alla manutenzione di quello che c’è già, il progetto, per invogliare i visitatori ad entrare nel parco, vuole mettere dei prati stabili fioriti a tutti gli ingressi. E’ la stessa bellissima idea che stanno già portando avanti in altre zone della città dove hanno sostituito le aiuole con piante da vaso con ecosistemi dove la biodiversità è orientata verso le componenti floreali. Dietro la casa dei nanetti è previsto un campo di grano. Cercheranno un mulino adeguato e una volta individuato il forno, in passato ogni cascina aveva il suo, con quella farina potremmo tutti insieme fare il pane. Alla Corte del Proverbio, una cascina nel parco, ci sono già le api e l’apicoltore Mauro Veca produce il miele. Visto che il panettiere l’abbiamo già, oltre al miele, tra poco avremo anche il pane del parco. Metteranno anche i girasoli perché più fiori ci sono più le api potranno mangiare e avremo contribuito al loro salvataggio. Il parco è costruito sull’acqua: non potevamo non fare qualcosa legato ai fontanili e ai canali che l’attraversano. Da un lato hanno dato il via alla manutenzione della cava Ongari-Cerutti e dall’altro pensano di creare dei giardini d’acqua che speriamo si riempiano di ninfee.
In attesa di vedere come la mappa della foto possa diventare pieghevole per entrare nella tasca, potrete orientarvi usando l’immagine di insieme mentre ingrandendo le singole foto di dettaglio potrete gustarvi come verrà sviluppato ogni singola parte del progetto.