Donna Lucia

Ho incontrato più volte Lucia Oprandi e tutte le volte scoprivo qualcosa di più delle sue attività. La prima volta l’avevo connessa alla produzione di uova, quelle di Principe di Finoper poi scoprire che si prende cura della galline e delle uova di quell’azienda. Andiamo insieme a conoscere un’altro produttore e mi racconta moltissimo del suo rapporto con la cucina e dell’importanza che ha il mangiar sano nel curare le persone. Credo che il suo sito Il Cibo che ci cura di Donna Lucia non lascia adito a dubbi in propositoAl mercato successivo la vedo con delle verdure e mi parla della cura che il nonno dedicava alla coltivazione.  Solitamente quando scrivo dell’incontro con un produttore individuo un punto da cui dipanare le informazioni sulla sua esperienza per raccontarle ma Lucia è troppo poliedrica e avrei tralasciato sicuramente informazioni importanti. Quando un problema appare insolubile bisogna cambiare punto di vista e così anziché decidere io cosa scrivere di Lucia mi è venuta l’idea di chiedere a Lucia di mandarmi del materiale sui temi che le stavano più a cuore e che li avrei pubblicati mano a mano che li avessi ricevuti. Ecco il primo e su cosa poteva essere? Sull’autoproduzione dei semi e non avrebbe potuto essere differente perché la cura di tutto parte dai semi e noi stiamo imparando a capirlo.

Come ho iniziato ad autoprodurre i miei semi

La passione, l’amore e la voglia di lavorare la terra mi accompagnano fin dall’età di 8 anni, quando osservavo e aiutavo il nonno Emilio ogni qualvolta mi recavo da lui in vacanza sulle colline di Sassocorvaro, nella provincia di Pesaro Urbino. Il nonno era un agricoltore illuminato che coltivava la sua terra rispettando la natura e il suo corso, alla
vecchia maniera, quello che oggi chiamiamo “biologico” per distinguerlo dall’agricoltura intensiva che utilizza molte sostanze chimiche nocive alla nostra salute e che spesso non dà le giuste rotazioni al terreno.
Grazie a questi bellissimi ricordi ricchi di esperienza contadina ho dato vita qualche anno fa alla “Bioterra del Sole“, luogo in cui metto in pratica a mia volta tutto ciò che ho appreso dal nonno tra cui appunto l’autoproduzione di semi.  Potrei riassumere che ci sono almeno quattro passaggi fondamentali da seguire: per prima cosa occorre lavare e pulire accuratamente i semi raccolti aiutandosi con un canovaccio di lino, successivamente si stendono ben separati su un foglio di carta paglia assorbente, riposta poi all’interno di un setaccio o di una scatola di cartone e lasciati asciugare vicino a una fonte di calore fino a che la pellicina che li riveste si secca e può essere rimossa ripassandoli accuratamente con un altro canovaccio di lino o di iuta.
Una volta ben puliti si possono riporre in barattoli di cartone in modo da mantenerli sempre asciutti fino al momento della semina che avviene dapprima in semenzaio alveolare fino a che le piantine raggiungono l’altezza di circa 25 cm, dopodiché vengono trapiantate direttamente nel terreno per il resto della loro crescita fino a maturazione e raccolta. Per la prima semina in alveoli utilizzo un terriccio che recupero nei boschi adiacenti la mia terra, in prossimità degli alberi, pertanto molto ricco di sostanze nutrienti e sali minerali per le radici secche in esso presenti, lì trovo anche molte foglie secche che utilizzo per creare un concime naturale per il mio terreno. Recentemente sono andata alla ricerca di conferme da parte di contadini esperti nel pavese che fanno autoproduzione da almeno 50 anni e ho trovato persino un contadino che prepara compost specifici per ogni tipo di terreno in quanto tengono conto nella loro composizione del PH da raggiungere in base al PH originario del terreno da trattare per determinati scopi.
Il fatto di scoprire tante altre informazioni ha risvegliato in me la voglia di sperimentare esperienze nuove e già quest’anno ho autoprodotto semi di zucca, zucchine, melanzane, pomodori, catalogna, fagiolini, aneto e altri ne sto preparando.

Questa esperienza mi ha arricchito tantissimo perché provo un immenso piacere nel veder crescere rigogliosi e forti i frutti della mia terra di cui mi sento orgogliosa e protagonista e vorrei poter trasmettere anche ad altri la mia stessa soddisfazione.
Buona salute a tutti!


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