La lana, fino a poco tempo fa costituiva un’importante risorsa economica destinata a diversi tipi di produzione ma adesso che il vento è cambiato, i circa 8 milioni di ovini che vengono allevati in Italia e che producono 12 mila tonnellate di lana all’anno, generano solo un grosso problema visto che la lana, se non raccolta all’ovile, è un rifiuto speciale difficile e costoso da smaltire. E’ un prodotto naturale, le pecore vengono tosate una o due volte all’anno e il vello richiede solo di essere lavato. Nessun altro costo né energia aggiuntiva per essere raccolta, differenziata e smaltita. Grazie alle sue caratteristiche è un buon fertilizzante, un valido isolante, assorbe l’inquinamento marino e se ne possono fare indumenti confortevoli e salutari per ogni stagione. [Approfondisci..]
Il suo ciclo di lavorazione partiva dalla tosatura (effettuata manualmente nel periodo primaverile maggio-primi di giugno), la lana così ottenuta veniva lavata lungo i corsi di acqua corrente. Il lavaggio consisteva nel passaggio in caldaie in acqua calda, nel risciacquo in acqua corrente e quindi nell’asciugatura al sole. Si procedeva successivamente con la cardatura, filatura, tinteggiatura dei filati, per poi passare alla tessitura di tappeti, coperte, tessuti per il confezionamento di abiti e altri manufatti La lana per il confezionamento di materassi e cuscini veniva cardata in modo grossolano e poi si procedeva all’imbottitura e alla trapunta, operazioni effettuate interamente a mano. [Segue…]
In Val Camonica nei tre giorni che passeremo all’insegna dell’agricoltura e delle antiche tradizioni i temi della pastorizia e del riciclo della lana saranno centrali grazie anche al lavoro dell’associazione “Coda di Lana”.
Non mancheranno i semi antichi e avrete l’occasione di incontrare i nostri amici Teodoro Margarita e il Tellin Camuno. Potremo discutere di come va il nostro esperimento di riprodurre a Milano i semi di grano saraceno della Valtellina direttamente con Patrizio Mazzucchelli. Ho letto di una semina di mais: sarà lo spinato nero di Esine? Ma soprattutto avremo l’occasione di trattare questo tema della lana con laboratori, la tosatura delle pecore e la lavorazione della stessa. Ci sarà il mercato di ValcamonicaBio, Biodistretto ValleCamonica, musica e tanto altro. Insomma non potete proprio mancare 1-2-3 maggio a Malonno.
Matteo Calzaferri
Grazie Marco,
bellissimo articolo.
Vi aspettiamo
Matteo
marisa cheli
Bello il servizio. In questi giorni preparando un progetto per la scuola e contattando dei pastori del mugello sono venuta a sapere proprio che lo smaltimento della lana di pecora è un vero problema. Che peccato che non si riesca ad incrementare tale attività venendo incontro ai bisogni degli allevatori che si ritrovano quantità enormi di lana senza poterla utilizzare. Ma la filiera della lana che fine fa? Sono rimasta impressionata e contenta di aver scoperto in questo allevamento la voglia di un ragazzino che sta studiando agraria ed ha voluto a tutti costi crearsi un gregge allevando tutti gli agnellini che nascevano. Ma che futuro diamo ai nostri giovani; c’è un ritorno alla terra, ma con quali agevolazioni? Grazie, nel mio piccolo cercherò di far conoscere ai piccoli la meravigliosa storia che ci appartiene, ma poi……..
marcog
La situazione deve essere un pò migliorata ma non di molto. Avrebbe voglio di documentare un pò quello che sta facendo? Guardi questo come esempio https://ortomondo.wordpress.com/ . Grazie di tutto in anticipo.