ECOVIDA: Agroecologia e certificazione partecipativa in Brasile

In Brasile ci sono 4.367.902 aziende agricole familiari che, con una superficie media di 8,37 ha, rappresentano l’84,4% delle aziende agricole e il 24,3% dell’area occupata dalle aziende agricole brasiliane. Producono, in percentuale della produzione nazionale,  87% della mandioca, 70% dei fagioli, 46% del mais, 38% del café, 34% del riso, 58% del latte, 21% del grano e 16% della soia e rappresentano il 59% degli allevamenti di suini, 50% degli allevamenti di polli, 30,0% degli allevamenti di bovini.

Nel corso del seminario sulla certificazione partecipativa organizzato dal CoresLab questi dati hanno introdotto la presentazione di Oscar José Rover, professore della UFSC: Universidade Federal de Santa Catarina – Brasil e membro del LACAF. Il Laboratório de Comercialização da Agricultura Familiar ha come obiettivo “aumentare il valore aggiunto dei produttori, soprattutto quando si tratta di produzione di alimenti senza pesticidi”.

In Brasile nel 2006 ben 90.497 produttori si definiscono agroecologici,  ad oggi si contano 11.661 biologici certificati (Brasil, 2015) di cui  4.182  nel Sud del Brasile. Ci sono tre tipi di certificazione biologica, una da parte di un organismo di controllo con funzioni di audit, che permette di vendere in tutto il mondo, e due di tipo partecipativo, tramite OPAC (Organismo Participativo de Avaliação da Conformidade) che permette di vendere in tutto il territorio nazionale e tramite OCS (Organizzazione di Controllo Sociale) che permette fare solo la vendita diretta locale ed è specifica per l’agricoltura familiare.  Gli agricoltori devono essere associati a una OCS, la OCS deve essere registrata al Ministero della Agricoltura e c’è l’obbligo per gli agricoltori di consentire ai consumatori l’accesso all’azienda.

Ecovida - Nuclei regionali della rete

La rete Ecovida ha implementato una OPAC, negli stati di Paranà, Santa Catarina e Rio Grande do Sul, come reazione all’imposizione di un modello di certificazione e regolamentazione dei prodotti biologici da parte di enti terzi ed è stata capace di aggregare 200 gruppi di agricoltori e 40 cooperative di produzione, 20 ONG e 10 cooperative di consumatori di 170 comuni in 24 nuclei regionali. Ora 2.173 produttori agroecologici certificati danno vita a più di 100 mercati settimanali e alla più grande rete di certificazione partecipativa del mondo.

Ecovida-struttura-della-rete

Un agroecologista deve essere in un gruppo per fare parte della Rete e per potere accedere alla certificazione, i gruppi di produttori partecipano a un nucleo regionale composto anche dalle cooperative di produttori, dalle organizzazioni dei consumatori e dalle ONG.

Oltre alla strutture di base esiste anche Assemblea Allargata, dove vengono trattati i temi generali e una Assemblea dei Nuclei dove 2 rappresentanti di ogni nucleo si incontrano due volte all’anno. Ogni struttura ha al suo interno funzioni di Coordinamento, Segreteria,  Finanza e una Commissione  Etica.

La forma organizzativa, multidirezionale e  decentralizzata, e la certificazione partecipativa sono le principali innovazioni della Rete Ecovida. Si tratta di un esempio rilevante di costruzione sociale del mercato in cui l’etica socio-ambientale di Ecovida interagisce con le esigenze commerciali e produce innovazioni nella costruzione di strutture commerciali.

Ecovida-mapa-de-rotas

Le Mapa de rotas sono una innovazione nei modelli distributivi dal basso di notevole interesse. Come potete constatare voi stessi, sono dei percorsi automobilistici percorsi da camion, qualche volta acquistati con il contributo governativo, dove in ciascuna fermata vengono scambiati dei prodotti agricoli. Le produzioni delle varie aree geografiche, in Brasile le distanze sono enormi, vengono scambiate, ribadisco non vendute, tra agricoltori o gruppi di questi, ottenendo così, tramite una ottimizzazione logistica, dei mercati contadini pieni dei prodotti di tutti e di tutti i punti dalla rete. Importante è ribadire che una forma mutualistica costruita dal basso.

Ecovida-rota

Dai mercati contadini, che sono stati i principali canali di vendita dei produttori, la rete evolve verso un circuito di commercializzazione più complesso. Ecovida ha organizzato una centrale di vendita per ogni nucleo regionale, visto che, in questa sfida  con il Mercato, è necessario pensare in un modo diverso, facendo proprie le questioni di sostenibilità e benessere sia dei produttori che dei consumatori.

Che dire? Abbiamo tanto da imparare e ringraziamo CoresLab di averci dato l’opportunità di incontrare Oscar José Rover.

 


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