Da qualche ora i contadini avranno chiuso i loro banchi e saranno tornati alle loro case. Alcuni abitanti di una cittadina dell’hinterland milanese, ops di Milano Città Metropolitana , si saranno seduti a tavola per mangiare i prodotti freschi che hanno appena comprato. Le mamme e i bambini dell’Associazione Genitori della scuola di Pero e Cerchiate avranno chiuso il loro banchetto e così anche le biciclette della ciclofficina saranno stati riposte. I dipendenti comunali e l’amministrazione cittadina, che ha permesso l’apertura, avranno già lasciato la piazza. Se qualcuno di voi andasse adesso, in via Giovanni XXIII a Pero, non potrebbe sentire gli echi di quanto di bello è accaduto stamane e quindi eccoci qua a surrogare, con uno scritto, questa mancanza!!!
Oggi c’è stato il primo Mercato Contadino a Pero e tutti noi dobbiamo accogliere con gioia il nuovo nato.
Ma come celebrarlo? Va beh le foto ve le mettiamo e vista la pessima luce di stamane sappiamo che non sono bellissime, magari potete mandarcene voi di migliori e visto che sicuramente non bastano, vi aggiungiamo un paio di cose, successe a noi di Ciboprossimo, vuoi al mercato di persona, vuoi virtualmente, durante le stesse ore.
Stamane oltre alle mamme, le vere protagoniste di questa nascita, c’erano anche una serie di aiutanti di campo. Tutta la parte burocratica, fondamentale perché un mercato su area pubblica, possa nascere è stata mutuata dai Mercati Contadini di Rho e Bollate. Ma l’aiuto non è stato solo di questo tipo. Ai protagonisti di Pero abbiamo presentato quelli di Rho, che guarda caso, adesso, hanno strette relazioni con quelli di Bollate. Beh Prendiamoci Cura sta lavorando per dare senso alla rete dei mercati connettendo alle esperienze citate anche Bareggio e dimenticando, sicuramente per errore anche il capostipite, la Factory di Cormano. Vi confessiamo che agli occhi esperti non sfuggivano le liaisons dangereuse con il Mercato di Cascina Cuccagna. Insomma Pero è a tutti gli effetti un nodo di una rete reale che permetterà, ad un’area piuttosto ampia nella parte a nord ovest di Milano, grazie alla rotazione dei mercati nelle città limitrofe, di fare una spesa contadina tutte le settimane del mese.
Se questo accedeva nel piano reale, in quello virtuale, c’era il documento, che presentiamo subito dopo, inviatoci da Supernovae Martesana. Questi nostri carissimi amici, stanno ragionando, proprio in questi giorni, su come impostare i mercati contadini del loro territorio. E’ l’area a nord est di Milano. L’avrete intuito, le relazioni reali che hanno permesso la nascita di Pero, si diramano anche in quell’area. La mail nel mio telefono, arrivava da qualcuno che poteva essere lì con noi stamane, ben conosciuto da tutti quelli di cui sopra.
Il documento fa riferimento ad un’articolo scritto da Marco Boschetti che, all’epoca della pubblicazione, nell’Informatore Agrario 5/2007, si firmava Direttore Consorzio agrituristico mantovano. L’abbiamo riportato quasi tutto, perché crediamo che possa essere un ottimo viatico per la nascita del Mercato Contadino di Pero. Abbiamo lasciato l’iconografia e le Regole Fondamentali Per la Costituzione di un Mercato Contadino, nella fonte originale, che potete trovare qui, e vi consigliamo caldamente, di andare a vedere il sito agriturismomantova.it per vedere quanto stanno facendo attualmente. I Link in grassetto sono ancora quelli vivi e potete utilizzarli per vedere quanta strada hanno fatto e quanta ne potremo fare noi se seguiamo questi consigli. Quelli non in grassetto non sono più attivi, ma qualcuno abbiamo visto che è confluito in alcuni di quelli che trovate ancora attivi. Altri hanno cambiato canale e adesso sono su Facebook.
Vi domanderete perché per celebrare un nuovo nato ho riportato una fonte “vecchia”. E’ semplice, per imparare dagli “anziani” , per verificare se stiamo facendo bene e, implicitamente, per sottolineare quanto sia importante la nascita odierna. Se avete guardato le date potrete osservare un certo “ritardo” che dovremo colmare imparando tutto quello che gli altri ci possono insegnare. Credo che da quanto detto il Mercato Contadino di Pero, nasce benissimo ma conoscere in anticipo i prossimi passi da fare è quanto di meglio si possa augurare ad un nuovo nato.
In Europa e negli Stati Uniti si moltiplica, da parte di molti agricoltori,la ricerca di nuove modalità di vendita dei prodotti di fattoria: dalla vendita diretta alla raccolta libera sul fondo da parte dei cittadini, al commercio elettronico, ai mercati contadini. È questa una delle espressioni della multifunzionalità in agricoltura, tesa a definire un nuovo profilo dell’agricoltore e a offrire nuove opportunità di reddito per l’impresa agricola. I mercati contadini vengono praticati generalmente su suolo pubblico e sono riservati ai soli produttori agricoli e autogestiti; hanno luogo settimanalmente, di solito il sabato mattina, nei pressi dei centri storici delle città, in cui gli agricoltori vendono direttamente i loro prodotti al consumatore. I mercati contadini rispondono alla crescente domanda dei consumatori che chiedono qualità, affidabilità e prodotti naturali che rappresentino il territorio, nonché il contatto diretto con i produttori: garanzia di origine dei prodotti. La vendita diretta in fattoria permette di eliminare rendite di posizione e intermediazioni che distorcono il mercato, allargando la forbice tra i prezzi alla produzione e al consumo, che contribuisce all’aumento dell’inflazione. Si tratta di un nuovo modo di fare la spesa: il consumatore può accedere al mercato dei prodotti locali interagendo personalmente con l’agricoltore che coltiva i prodotti.
In Italia, infatti, i mercati contadini sono nati in Alto Adige e, sino a ora, sono ancora pochi e concentrati al Nord, prevalentemente sulla linea del Brennero (Bolzano, Trento, Mantova, Modena) anche se vi sono interessanti esperienze in altre località tra cui Osnago (Lombardia), Montevarchi (Toscana), Jesi (Marche) o Mercato di Porta Palazzo a Torino. Le ragioni di questo ritardo sono da ricercare nel quadro normativo, spesso contraddittorio; la recente approvazione della legge finanziaria per l’anno 2007, e in particolare del comma 1065, dovrebbe aver sbloccato la situazione e aver contribuito, di fatto, allo sviluppo di tipologie di vendita particolarmente diffuse in Europa e negli Stati Uniti.
Francia: la storia dei mercati parte dalla lingua
Le prime esperienze sono state realizzate 15 anni fa nel Dipartimento dell’Aveyron. La formula ha subito delle evoluzioni: da «Marché de pays» la denominazione si è trasformata in «Marché de producteurs de pays» e infine in «Marché paysan». Non si è trattato di una semplice evoluzione linguistica ma di una precisa strategia di marketing: nei «Marché paysan» sono presenti produttori agricoli che vendono solo i loro prodotti mentre negli altri casi possono essere presenti anche artigiani e commercianti con prodotti locali. Le varie formule, comunque, continuano a sussistere; il ruolo di promozione e di coordinamento viene svolto, spesso, dalle Chambres d’agriculture attraverso l’adozione di una carta degli impegni e di un regolamento, che devono essere condivisi, di uno stesso logo e di campagne promozionali. I mercati contadini necessitano di un’autorizzazione alla vendita e all’uso del suolo pubblico. La responsabilità dell’organizzazione è di una collettività locale o di un’associazione. La carta degli impegni precisa i requisiti di coloro che intendono partecipare ai mercati, nonché il fatto che debbano essere agricoltori in attività iscritti alla Mutualité sociale agricole (Msa), l’area geografica del mercato e i prodotti autorizzati alla vendita, con il divieto di svolgere attività commerciali. I prodotti posti in esposizione e in vendita devono essere ottenuti con l’impiego di materie prime aziendali e mediante processi di trasformazione non industriali, oltre a essere conformi alle norme vigenti in materia di protezione dei consumatori e sicurezza igienico sanitaria. Inoltre quasi tutti i mercati prevedono momenti di animazione in quanto contribuiscono al loro successo.
Per informazioni: www.marches-producteurs.com, www.accueil-paysan.com.
Nel Regno Unito i mercati compiono 20 anni
Nel Regno Unito si contano oggi più di 500 farmers market frequentati da 15 milioni di consumatori all’anno, con un giro di affari di 166 milioni di sterline/anno (fonte: National farmers’ retail & markets association Farma) e con un’alta percentuale di fedeltà da parte dei clienti. Farma è una delle associazioni nazionali dei mercati e dei punti vendita contadini: promuove e fornisce assistenza tecnica, lavora per la loro espansione e si occupa delle certificazioni. Privilegia la capacità di contatto con i consumatori, l’esperienza acquisita in azienda, il contatto con gli animali e la capacità di differenziarsi dal mercato ambulante tradizionale. Rappresenta gli interessi dei mercati presso le istituzioni locali, regionali e presso le agenzie comunitarie e ogni anno organizza un concorso che premia il migliore mercato contadino dell’anno. I farmers market sono disciplinati da una specifica normativa che prevede, per le imprese partecipanti, il rispetto di alcuni parametri sulla compatibilità ambientale e il benessere animale, oltre a uno specifico schema di controllo e di certificazione dei prodotti. Nella sola Scozia il primo mercato contadino è stato organizzato il 3 aprile del 1999 nella città di Perth, oggi sono ben 47; a Londra il primo mercato è sorto nel 2003 (www.growingcommunities.org). In tutto il Regno Unito i primi mercati sono apparsi nel 1997 e il loro numero è pressoché raddoppiato negli ultimi due anni. Un’altra associazione è la National farmers union (Nfu) che edita il sito www.nfu.org.uk.
Ulteriori informazioni: http://www.farmersmarkets.net; www.swcottishfarmersmarkets.co.uk, www.ayrshirefarmersmarkets.co.uk
Germania, un logo ha fatto la differenza
In Germania attualmente sono attivi più di 5.000 mercati contadini (Bauernmarkt). Una delle prime realtà è sorta a Coburgo, in Baviera, nel gennaio del 1992, oggi è una delle esperienze tedesche più avanzate. Dopo una prima esperienza fallimentare il progetto è stato ridefinito grazie a uno studio con cui sono state analizzate le potenzialità del mercato e le attese dei consumatori (domanda commerciale, struttura dell’offerta, analisi dei giorni e luoghi del mercato). I risultati sono stati analizzati da un gruppo di lavoro: uno dei primi problemi è stato come rendere uniforme e armonica l’immagine del mercato. Il risultato fu l’elaborazione di un logo che è stato riportato sulle strutture adibite alla vendita, sulle borse per gli acquisti e sui depliant utilizzati per la promozione. Grazie a questo studio, nel 1996 i 42 produttori dell’associazione per il mercato locale e i rappresentanti del comune hanno rilanciato il progetto del mercato contadino di Coburgo, che è stato inaugurato il 1° maggio 1997. In un primo tempo solo per 2 volte al mese a causa della forte opposizione dei commercianti. Ben presto, tuttavia, tutte le parti sociali coinvolte nell’iniziativa hanno compreso le positive ricadute del mercato contadino in termini di animazione del centro storico e di sviluppo del commercio locale e i consumatori, piano piano, hanno richiesto che il mercato fosse a cadenza settimanale. A distanza di 10 anni i produttori sono poco più di 20 e l’intesa con i commercianti è perfetta in quanto il volume di affari degli esercizi che insistono sulla piazza del mercato contadino nei giorni di apertura aumenta del 50% e gli amministratori cittadini possono utilizzarlo come strumento di animazione del centro storico e di marketing urbano. L’obiettivo del mercato attualmente è di essere sempre più conosciuto dai consumatori, soprattutto attraverso un intenso programma di animazione, campagne radiofoniche e, nel contempo, di completare la gamma delle referenze presenti al mercato.
Per ulteriori informazioni: http://www.stadt.coburg.de.
Attualmente il mercato contadino di Coburgo è gestito dall’Associazione «Mercato contadino di Coburgo» che si è dotata di un proprio regolamento e ha raggiunto un ottimo accordo con le mense
scolastiche della zona per la fornitura dei beni alimentari. In Baviera vi sono 160 mercati contadini e il Ministero per l’alimentazione, l’agricoltura e l’ambiente ha promosso, sin dal 1998, un progetto pilota di ottimizzazione dei mercati contadini bavaresi. Ogni anno, dal 1994, nei primi giorni dell’anno, si tiene a Monaco «la conferenza sul mercato contadino bavarese», che ha il compito di fare nuove proposte, curare la formazione per i dirigenti dei mercati contadini e l’immagine complessiva di questi ultimi, per i quali si è elaborato anche un marchio di qualità.
Negli Usa anche i migliori ristoranti vanno al mercato
Negli Stati Uniti i mercati contadini sono 3.800 (fonte: United States Department of agriculture, agosto 2006). La prima esperienza è sorta a Madison, capoluogo del Wisconsin, il 30 settembre 1972.Inizialmente i produttori erano 11 e il loro numero è cresciuto rapidamente sino a raggiungere gli attuali 120. Il mercato nasce sulla scia di una radicata tradizione: dal 1850 al 1920 gli agricoltori locali hanno sempre venduto i loro prodotti direttamente, in prossimità dell’attuale piazza del Campidoglio (Capitol Square). Il mercato si svolge il sabato, dalle 6,30 alle 13, e da aprile a ottobre nel centro della città, mentre da novembre a marzo (dal 2001) in una struttura coperta messa a disposizione dal comune. Nel mercato di Madison i primi contadini arrivano verso le 5 del mattino e tutti devono essere comunque presenti entro le 6,30 perché i primi clienti, tra i quali le cosiddette «giacche bianche», i cuochi di ristoranti e alberghi della zona che sono spesso alla ricerca di prodotti particolari, erbe rare e primizie, cominciano ad arrivare molto presto. Arrivano poi i clienti abituali, che fanno regolarmente la spesa per l’intera settimana. Il mercato è nato sotto la tutela della città e della contea ed è ora gestito da un’organizzazione no profit composta da circa 300 membri. Esiste anche un comitato di gestione, composto dal direttore e da 7 collaboratori, scelti tra tutti gli espositori, che ogni anno verifica le regole e formula eventuali proposte per ottimizzare l’offerta. I venditori, per qualificarsi come membri del mercato, devono condurre direttamente il fondo e occuparsi, in particolare, della produzione dei prodotti che intendono vendere. Il proprietario-titolare dell’attività deve essere presente al mercato, anche se amici, parenti e collaboratori possono aiutarlo sia nella produzione sia nella vendita dei prodotti.
Questo terzo punto è particolarmente importante: il responsabile dell’attività deve rispondere a domande del tipo «come è stato prodotto?», «come posso usare il prodotto?» e deve prendere decisioni in merito a variazione dei prezzi, offerte, promozioni, ecc. I prodotti trasformati devono provenire per la maggior parte da materie prime aziendali e ogni venditore firma un contratto con il quale consente al direttore del mercato di ispezionare l’azienda in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo; i controlli vengono comunque effettuati regolarmente. Le ispezioni vengono attuate anche dal Dipartimento della salute che controlla temperatura dei frigoriferi, etichette, ecc. Il mercato ha raggiunto un ottimo rapporto con i ristoratori della città, che ne utilizzano i prodotti quale elemento di qualificazione del ristorante che viene identificato da un cartello specifico; uno dei migliori ristoranti di Madison riporta nel menù i nominativi dei produttori. Il comune di Madison fornisce alle persone in condizioni economiche disagiate dei buoni spesa da utilizzare al mercato contadino.
Per maggiori informazioni: www.madfarmmkt.org
Negli Stati Uniti il fenomeno dei mercati contadini (farmers market) ha conosciuto negli ultimi anni una forte crescita: il loro numero è aumentato del 78% tra il 1994 e il 2002, al punto da preoccupare fortemente le catene della grande distribuzione organizzata. Nel 2000 uno studio dell’Usda (United states department of agriculture) condotto sui mercati contadini americani ha stimato il loro volume di affari in 890 milioni di euro l’anno. Nel 2002 gli agricoltori che hanno venduto direttamente i loro prodotti esclusivamente nei farmers market, sono stati 19.000. Lo sviluppo di questi mercati e l’enorme successo riscosso tra i consumatori hanno indotto il Dipartimento dell’agricoltura degli Usa ad approvare un programma di promozione dei mercati contadini (Fmpp) con una dotazione finanziaria di 1 milione di dollari. Ogni mercato può ricevere contributi sino a 75.000 dollari. I mercati contadini sono protagonisti anche dell’educazione alimentare con iniziative rivolte alla sicurezza e alla qualità dei generi alimentarie finalizzati alla conoscenza e la diffusione dei farmers market. Il primo «Women infants and children farmers market nutrition programm» venne attuato nel 1992: il programma era destinato a offrire alle donne e ai bambini, a rischio nutrizionale, frutta e ortaggi di qualità provenienti dai mercati contadini. Nel 2002 fu avviata un’altra iniziativa denominata «Senior farmers market nutrion pilot program» per offrire a persone anziane e a basso reddito dei buoni spendibili presso i mercati per l’acquisto di determinati alimenti. Nonostante il sostegno normativo e finanziario ricevuto dalle autorità americane, i farmers market nella maggioranza dei casi sono autosufficienti in quanto le entrate coprono tutti i costi di gestione. Il Dipartimento agricoltura del governo statunitense è impegnato nella promozione dei mercati contadini e nella gestione di tutte le forme di vendita diretta. In particolare dal 6 al 12 agosto 2006 ha promosso la prima settimana nazionale dei mercati contadini. Queste esperienze garantiscono condizioni di genuinità e freschezza uniche, in quanto i prodotti posti in vendita non sono soggetti a lunghi tempi di trasporto. L’istituzione di mercati contadini ha poi contribuito, ovunque, al risanamento e all’animazione dei centri storici delle città e all’innalzamento della qualità complessiva dei prodotti posti in vendita: i consumatori sono molto attenti al rapporto qualità/prezzo e alla salvaguardia della biodiversità. Le esperienze sino a ora condotte in Europa e negli Stati Uniti hanno contribuito a elaborare una serie di modalità organizzative ormai consolidate per assicurare al progetto un sicuro successo.
Cosa vuol dire ottimizzare i mercati
Per essere ottimizzato il mercato deve subire un processo di trasformazione dettato dai consigli di un supporto esterno, ovvero deve riconoscere i propri punti deboli, elaborare nuove strategie, operare in favore della durata delle proprie capacità commerciali. Con l’aiuto di questo processo di ottimizzazione, il mercato deve:
- essere una vera e propria attrazione agli occhi dei consumatori e dell’opinione pubblica;
- essere altamente competitivo, offrendo una vasta gamma di prodotti e possibilità di acquisto;
- incrementare la fiducia nei consumatori e il legame con la clientela;
- incrementare le vendite;
- conquistare nuovi clienti;
- migliorare l’idea che l’opinione pubblica e i media si sono fatti riguardo al mercato contadino, cercando di mantenere questa considerazione nel tempo.
Il Ministero bavarese è impegnato in una forte azione di qualificazione dei mercati contadini e ogni anno sostiene il 50% dei costi dei vari progetti. La vendita presso i mercati contadini rappresenta solo una delle molteplici modalità di commercializzazione. Normalmente chi ha la possibilità di commercializzare i propri prodotti direttamente al pubblico, non lo fa solo tramite tali mercati, ma percorre anche altre strade. Per ottimizzarli bisogna quindi prendere in considerazione l’intero processo di commercializzazione. Il mercato contadino rappresenta una sfaccettatura della vendita diretta a cui si affianca la vendita in azienda o tramite e-commerce o in occasione di manifestazioni particolari come le fiere. Con la vendita diretta migliora il rapporto tra città e campagna, tra produttori e consumatori, che dev’essere alimentato di continuo anche attraverso eventi quali «fattorie a porte aperte», che contribuiscono a far conoscere le modalità di produzione, il lavoro agricolo, la maestria dei contadini e il patrimonio gastronomico della famiglia rurale.
Buona spesa a tutti nei mercati contadini che riusciremo insieme ad attivare. Domani vado in altra piazza e magari chissà!!!!
A proposito a futura memoria ecco il volantino di lancio del mercato
solopenny
Sempre al lavoro Marco. (E Anch’io al consiglio regionale Acli). Buona serata. Valentina
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