Olio e pomodoro d’Abruzzo dell’agriturismo Il Cignale

Nei Territori Resistenti di Fa’ la cosa giusta! 2017 c’erano anche Rita e Massimo, che eravamo andati a trovare lo scorso anno nel loro agriturismo, venuti a raccontare di una terra, l’Abruzzo, colpita duramente dagli eventi sismici negli ultimi mesi, ma anche della speranza di tornare ad una vita normale. 

“Dieci anni fa avevamo il desiderio di creare un’opportunità di vita e di esperienze legata alla nostra terra d’Abruzzo.” ci dice Massimo ” La possibilità di condividere storia, visioni, sapori, abitudini e competenze ci ha portato a realizzare  a Penne Il Cignale, un concreto esempio di buone pratiche in un luogo incredibile.”

L’edificio che ospita l’agriturismo è il risultato di scelte architettoniche particolari che esaltano  una natura maestosa e serena, in un mix di bioarchitettura, fonti di energia alternative, interventi di valorizzazione della storia  della antica casa rurale, in tutti suoi aspetti tangibili e intangibili, come il rispetto per l’ambiente.

“La nostra cucina” racconta Rita “è attenta alle stagioni. Si basa su prodotti naturali, come le verdure selvatiche, le varietà autoctone di legumi, cereali, pomodori e l’olio che sono prodotti da noi. Approvvigioniamo il resto delle materie prime da aziende del territorio.”

Intorno  uliveti meravigliosi,  che in Abruzzo sono caratterizzati da una forte  diversificazione dei cultivar e garantiscono una produzione di olii d’oliva di alta qualità grazie alle caratteristiche climatiche e morfologiche di questa terra.

il-cignale-olive

“I nostri ulivi sono cultivar abruzzesi” spiega Massimo “N’Dosso, Dritta e Pendolino, che serve da impollinatore della Dritta, e Leccino. Utilizzando le loro stesse marze siamo passati da 150 a 1000 piante in due ettari di terra e abbiamo altre 1500 piante in campi in comodato gratuito. Ci occupiamo noi delle potature e ogni due anni seminiamo favino e facciamo il sovescio. Raccogliamo a mano con la rete e mandiamo le olive in frantoio entro due ore dalla raccolta. L’olio ha una resa di 10lt/quintale, non viene filtrato e sta in cisterna 10 giorni. Imbottigliamo tre tipi di olio extra vergine di oliva: un monocultivar Dritta, un monocultivar Leccino e un Dop Aprutino Pescarese, Dritta (80%), Leccino (15%), con minime parti di Pendolino.”

La valorizzazione del paesaggio agricolo, la ricerca di semi antichi e il miglioramento continuo delle tecniche agricole hanno generato moltissime relazioni che hanno favorito la costruzione di filiere e il coordinamento con aziende del territorio all’interno di consorzi e progetti con l’intento di ricostruire un’economia locale basata sull’agricoltura e fortemente radicata nel territorio.

il-cignale-gregge

L’ esperienza più significativa è probabilmente il recupero dei semi e la ricostruzione della filiera di una varietà di pomodoro, fino alla produzione di passata, come spiega Massimo:  “Il Pomodoro a Pera d’Abruzzo tipico della costa abruzzese ha retto l’economia del territorio fino agli anni 60. Prodotto ricco di licopene, pigmento responsabile del colore rosso della bacca matura, al quale è stata riconosciuta una notevole capacità antiossidante e antiradicalica. Coltivato fino agli anni’70, subisce negli anni successivi gli effetti del diffondersi di tipologie ibride, più resistenti, tanto che le coltivazioni si erano ridotte ai soli piccoli orti di contadini, unici custodi degli antichi semi. Grazie ad un progetto di ricerca iniziato dall’Arssa Abruzzo è stato possibile recuperare e migliorare geneticamente il seme per rafforzarlo, salvaguardandone i principi naturali.”

il-cignale-pomodoro-a-pera

L’azienda Ortoplant di Loreto Aprutino fa crescere le piantine a partire dai semi, 8000 di queste vengono trapiantiate in un campo biologico.

“A piena maturazione” prosegue Massimo “i pomodori vengono colti e, dopo il lavaggio, tagliati a metà,  sistemati  nelle teglie e messi nel forno a condensazione per fare uscire l’acqua, che viene buttata via. Poi si stacca la pelle, e da qui si fa la passata di pomodoro (togli e semi e tieni la polpa) con questa tecnica la resa maggiore, non perdi la polpa e il pomodoro conserva profumo e sapore.”

Ascoltando affascinati le parole di Rita e Massimo abbiamo cercato di disegnare la mappa del tesoro del Cignale ma, come era già successo per Villa Rocca, solo facendo i compiti a casa siamo riusciti a renderla leggibile. Vi aiuta a capire meglio?


Agriturismo Cignale

E adesso non vi resta che andare a scoprire di persona questo territorio meraviglioso, sopratutto ora che la gente d’Abruzzo ha davvero bisogno di non essere lasciata sola.


1 Comment

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.