La conservazione delle risorse genetiche delle piante selvatiche e coltivate rappresenta una base necessaria allo sviluppo di un’agricoltura durevole e alla creazione di nuove varietà adattate all’evoluzione dei bisogni e ai cambiamenti climatici. Questa problematica è abbordata nell’ambito di una esposizione e di una serie di animazioni che avranno luogo fra maggio e ottobre 2017 ai Musei e Giardini botanici cantonali vaudois.
Le banche del gene giocano un ruolo importante nella conservazione delle risorse genetiche. Il Vavilov Institute of Plant Industry in Russia e il Svalbard Seed Vault (potete anche visitarli con un video 360) in Norvegia fanno parte delle più grandi banche del gene. Numerose iniziative nazionali partecipano alla conservazione delle risorse genetiche, come per esempio per la Svizzera, gli Agroscopes, Pro Specie Rara, e Retropomme. Inoltre, la ricerca fondamentale sull’evoluzione delle piante coltivate permette di caratterizzare le risorse genetiche e documenta la loro origine come le possibilità di ibridazione con specie imparentate. Questi dati sono necessari per l’elaborazione di programmi di incrocio allo scopo di creare nuove varietà.
Questo progetto consiste in una mostra e in un largo programma di animazione sulla posta e le sfide della conservazione della diversità delle piante coltivate. La mostra si svolgerà ai Musei e Giardini botanici cantonali di Losanna e di Pont-de-Nant. Si articolerà intorno alle cinque parole-chiave:
Raccogliere : Le piante coltivate sono state selezionate partendo da specie selvatiche. L’agronomia coincide con la sedentarietà delle popolazioni che ha avuto luogo diversi millenni fa. Nessuno può prevedere quale pianta sarà utilizzata o quale caratteristica sarà importante fra qualche decennio. La conservazione dell’insieme della biodiversità vegetale selvatica e addomesticata dà il massimo delle possibilità per sviluppare delle piante rispondendo ai futuri bisogni.
Inventariare : Per conservare, bisogno conoscere. La documentazione scientifica delle piante selvatiche e addomesticate, il loro modo di coltura e i loro impieghi costituiscono la base della ricerca agronomica.
Conservare : Le specie selvatiche e le varietà coltivate formano il capitale da conservare e già da far fruttare da oggi per rispondere ai bisogni di domani.
Studiare : L’agricoltura evolve in funzione delle scoperte scientifiche e degli avanzamenti tecnologici. Le ricerche fondamentali applicate contribuiscono a rispondere alle nuove sfide.
Prevedere : Nutrire il pianeta è una sfida sempre difficile. L’evolversi dei bisogni e i cambiamenti climatici devono essere anticipati per dare una possibilità di fronteggiarli.
Ringraziando Valentina Mutti per la traduzione vi ricordiamo che il dettaglio di tutte le iniziative specifiche le troverete nel testo originario che trovate qui.
Tra tutti gli incontri, i nostri amici di ProSpecieRara, sottolineano che il 22 giugno ci sarà la possibilità di fare una visita con il direttore del Museo e Giardini botanici cantonali vodesi François Felber: un’occasione per scoprire e paragonare varietà svizzere e russe.
Martedì 3 ottobre dalle 12.15 alle 13 la responsabile di ProSpecieRara nella Svizzera romanda, Denise Gautier, spiegherà le differenze tra il lavoro di Vavilov e l’approccio attuale di ProSpecieRara nella salvaguardia della biodiversità.
Per chi non conoscesse l’importanza di Vavilov, uno dei giganti nel mondo della genetica agraria del Novecento, il primo a riconoscere i centri di origine delle piante coltivate, il primo a capire che la conservazione della diversità è essenziale per lo sviluppo dell’agricoltura e la sopravvivenza dell’umanità consigliamo la lettura della prima traduzione italiana del suo capolavoro, L’origine delle Piante Coltivate.