Crediamo che sia giunto il momento di costruire una Geografia Resiliente del Cibo, sì di quel cibo a cui ci riferiamo quando leghiamo il nome Ciboprossimo alla frase “Conosci chi lo produce“.
L’avere costruito una comunità di 100.000 persone che stimoliamo almeno 2 volte al giorno, l’avere fatto nascere dal nulla mercati gestiti direttamente dai contadini, l’avere organizzato fiere ed eventi sia culturali che conviviali, sia grandi che piccoli, l’avere accompagnato degli ignari volontari ad esprimere le loro opinioni curando un blog e fatto molto altro, crediamo che ci metta nella condizione di esprimere un’esigenza e di volerla condividerla con la comunità che tutte queste nostre azioni hanno creato.
Dopo tutti questi anni conosciamo e abbiamo parlato molto dei protagonisti del Cibo Prossimo ma è scomodo per noi come per voi trovare ed utilizzare tutte le informazioni che abbiamo generato. Ecco perché ci è venuta in mente di catalogarle e per far questo abbiamo scelto il modo più semplice del mondo: legare il Contenuto che abbiamo trovato al Luogo geografico a cui si riferisce. Nessun tag, nessuna altra sovrastruttura: se un articolo della blogsfera si riferisce ad un produttore agricolo e se non è del suo sito istituzionale verrà catalogato associando le coordinate geografiche del luogo dove si trova il produttore all’articolo stesso.
I paesi così si popoleranno di quelle informazioni che la Rete riterrà opportuno generare.
In Rete ci sono anche i dati che il nostro ente di statistica nazionale, l’ISTAT, raccoglie per ragioni istituzionali. Parlano anch’esse di Cibo e sono riferite ai Comuni e alle Province italiane. Esplicitando il legame tra il dato e la collocazione geografica abbiamo altra informazione che possiamo legare ai Luoghi, dando ulteriore corpo alla nostra Geografia. L’abbiamo chiamata Resiliente perché crediamo che tutti quelli che abbiamo incontrato in realtà ci sembrano protagonisti di quella capacità del sistema di adattarsi al cambiamento.
ISTAT descrive l’agricoltura convenzionale, quella che ci dà da mangiare, quella che riempie i nostri carrelli della spesa, quella che tutti danno per scontato che ci sia.
Abbiamo la sensazione che quelli che vengono descritti in un blog, in una testata mainstrean, ripresi in televisione in una trasmissione che parla di agricoltura siano produttori che stanno cambiando il loro modo di fare agricoltura conservando la terra per i nostri figli.
La cosa più ovvia che ci è venuta in mente è di mettere sulla stessa pagina i dati comunali e provinciali di ISTAT con i produttori di quel comune e di quella provincia. I dati di ISTAT ci sono per tutta l’Italia ma questa Geografia, nel senso letterale del termine, riguarda la Terra, sarà resiliente solo nella misura in cui possiamo trovare quei produttori che stanno trasformando il sistema, per cui lo stimolo per tutti è di trovarli e di metterli in quell’atlante.
Il mettere queste due realtà nello stesso atlante non sappiamo dove ci possa portare ma solo l’impaginarle le trasforma da dato ad informazione.
Ecco che cosa chiediamo a tutti voi che ci seguite: dateci una mano a trovare questi contenuti!!!!
Ecco cosa abbiamo fatto
ISTAT ha raccolto dei dati per dei fini istituzionali. Le motivazioni di quella raccolta sono evidenti: per i Comuni si è concentrato sulle Risorse fisiche che questi hanno, per le Province ha invece raccolto quale sia la Produzione di Verdura e Frutta e quanto terreno utilizzano per ottenere quei risultati.
Unendo i resilienti ad ISTAT ci è venuto in mente di suggerire a tutti, amministratori pubblici, agricoltori e noi consumatori che cosa è possibile fare con quelle Risorse e con quelle Produzioni.
Abbiamo chiesto in giro ai nostri amici produttori come si facevano i loro prodotti. Cosa era necessario avere perché un pezzo di pane arrivasse sulla nostra tavola. Quanti semi, quanto terreno, quali macchine servivano per trasformare del grano in pane. Abbiamo dunque iniziato a modellare le Filiere. E’ un lavoro ancora lungo ma con l’aiuto di tutti lo finiremo.
Le Filiere ci permettono di legare le Risorse di un territorio ai bisogni di cibo delle persone che lo abitano. Questo lavoro ci permette di ottenere dunque il Fabbisogno che un territorio ha, per diventare autosufficiente dal punto di vista alimentare.
Risorse->Disponibilità->Produzioni->Filiere->Fabbisogni
Confrontare questo Fabbisogno con le Risorse disponibili ci dà delle indicazioni molto interessanti su come utilizzare al meglio quello che abbiamo e su quali politiche potrebbero sfamare in modo resiliente la comunità in cui noi abitiamo e nella quale operano gli agricoltori che vengono mappati.
Con un pò di fatica abbiamo recuperato le distanze che ci sono tra i capoluoghi di provincia italiani. Non abbiamo ancora connesso le isole alla terraferma ma lo faremo se lo riterremo tutti un’esigenza. Crediamo che la Frutta e la Verdura vadano mangiate di stagione e soprattutto a Km0. Unendo le distanze alla stagionalità dei vegetali abbiamo suggerito che la Disponibilità di quei prodotti debba essere fruita in funzione della loro vicinanza al territorio che si sta guardando.
Una Geografia Resiliente del Cibo non esisteva fino ad oggi per cui, ammesso che abbia senso che esista e che si debba chiamare così, possiamo crearla e ha senso farlo se lo facciamo tutti insieme perché pensiamo che ci possa essere utile.
Come Funziona
Le geografie diventano attuali quando dobbiamo affrontare un nuovo viaggio o scoprire un nuovo luogo. Non esistono prima che nella nostra mente compaia l’esigenza di saperne di più o perché vogliamo trascorrerci una vacanza o dobbiamo andarci per lavoro. Spesso iniziamo ad interessarci ad un posto quando ce lo segnala un amico. Adesso con i cellulari ci incappiamo virtualmente quando usiamo il GPS. Crediamo che siano molto pochi quelli che tengano un atlante sul comodino e lo sfoglino prima di addormentarsi. Sono sicuramente di più quelli che quando raggiungono un posto si fanno guidare dalle indicazione di un locale o della loro guida.
Non vi è mai capitato di sentire una canzone che vi piaceva e con Shazam ritrovarla e magari buttarla dentro Spotify, ascoltarla e seguire poi i suoi consigli scoprendo molti artisti simili? Ad un luogo ci si arriva o con la fantasia o in carne e ossa e poi lo dipaniamo con la nostra voglia di scoperta.
Il sito che abbiamo concepito lavora proprio così. Tutti insieme getteremo in giro dei semi (noi li chiamiamo Seed in contrapposizione ai Feed di Facebook) e chi li raccoglierà entrerà da quella porta nel mondo che stiamo insieme costruendo. Una volta entrato andrà di qua e di là, di sopra e di sotto a secondo di quello che lo colpirà di più.
Niente ricerche per nome, né fretta di prendere solo quello che serve e fuggire, ma la lenta navigazione tra una mappa e l’altra, tra un’informazione e l’altra. Poche indicazioni da parte nostra ma dati e storie prodotte da tutti stimolando, in modo subliminale, la vostra voglia di contribuire alla costruzione di questa realtà.
Il percorso è partito molti mesi fa e da qualche giorno i più attenti avranno visto che abbiamo già reso pubblico la nuova versione del sito ciboprossimo.net. Se non l’avete ancora fatto andateci e diteci che cosa ne pensate.
Le immagini di questo articolo non sono quello vedete o vedrete online. Abbiamo conservato per voi qualche screenshot del percorso che vi abbiamo descritto, con tutti gli errori grafici e non, perché possiate in seguito dare il vostro contributo alla progettazione. Questo non è un progetto chiuso. Si parte adesso ma l’importante è il cammino che faremo insieme e non la meta che raggiungeremo.
I luoghi citati nella home sono i Seeds che in questo periodo mettiamo in evidenza. Li cambieremo più spesso possibile perché sono solo finestre di accesso: più varieranno e più opportunità ci saranno per i naviganti. Se condividerete questi con i vostri amici dei social darete anche loro l’accesso a quanto vi sta a cuore.
Se cliccate su quello del nostro amico Patrizio Mazzucchelli entrerete sul Seed che lo riguarda.
Se lo state guardando vi renderete conto che gli articoli vengono da più fonti. Assomiglia al vostro profilo Facebook?
Se avete scorso la homepage di ciboprossimo.net avrete visto in fondo che mettendo il tag #unbuoposto potrete segnalarci tramite i vostri profili facebook altri contenuti che qualificheranno sempre di più gli agricoltori che hanno a cuore il futuro del nostro pianeta.
Cosa stiamo per fare
Tra pochi giorni metteremo online un’altra parte di quanto abbiamo progettato. La prima che potete vedere in anteprima è quella della Disponibilità.
Vi abbiamo riportato la disponibilità di Verdura per la provincia di Piacenza. Sì, potrete sapere che Verdura ma anche che Frutta, Legumi e quant’altro viene prodotto a voi intorno iniziando ad avere indicazioni sulla autosufficienza alimentare della zona dove attualmente state ponendo la vostra attenzione. Viene evidenziata quale sia la provincia più vicina in grado di soddisfare la richiesta stagionale di un dato prodotto.
Vi ricordate l’idea di scoprire qualcosa di nascosto? Quando sarà online, cliccate sempre ovunque vi venga in mente, sia che siate su una mappa che su una tabella. Se cliccherete sulla colonna distanza, vedrete quali prodotti devono fare più chilometri per arrivare sulla vostra tavola. Cliccando sulla riga di Disponibilità di un prodotto si accede al dettaglio della sua Produzione. Viene utilizzata una mappa dell’Italia, per rappresentare tutti i dati di produzione di quel prodotto in ciascuna provincia italiana. Se la Disponibilità fa vedere tutti i prodotti in una Provincia, la Produzione fornisce l’andamento di un prodotto in tutta Italia. E cosa succederà se passerete col dito o il mouse su una determinata area? A voi la scoperta!!
Da qui in avanti iniziano le note dolenti: le parti del sito che non abbiamo schedulato quando andranno online. Queste pagine necessitano ancora di molto lavoro prima che le informazioni che vogliamo siano disponibili siano anche attendibili. Contiamo molto sul vostro aiuto perché questo avvenga nel più breve tempo possibile.
Quella che vedete è la Provincia di Brescia. Per chi la conosce bene sa che quelli sono solo i Comuni della parte montuosa. Il recupero delle informazioni relative alle altre aree è solo un esempio delle difficoltà che abbiamo incontrato. Questo problema è stato risolto da tempo ma altri necessitano di più risorse perché, quando lo vedrà qualcuno che abita lì, non si senta defraudato dalla carenza delle informazioni che lo riguardano.
Vi sembrerà poco importante ma vedete che la mappa è spostata tutta a sinistra? Non preferireste che sia al centro? Anche questa è un informazione che deve essere recuperata!!!
Mettendo le Risorse dei Comuni in una mappa provinciale possiamo intuire le potenzialità di un area omogenea. In questa rappresentazione vengono comparate le risorse del censimento ISTAT a partire dalla disponibilità dei terreni, delle aree incolte e degli animali allevati. Vi parleremo molto in seguito dei foodshed ma sappiate da subito che analisi di questo tipo vengono fatte in ogni parte del mondo perché il mettersi insieme condividendo quello che si ha, permetterà di rispondere in modo efficace alle sfide che ci attendono.
La nostra proposta
Ed ecco il cuore della proposta. Noi siamo partiti dall’esigenza di conoscere se è vero o meno che siamo autosufficienti dal punto di vista alimentare e più precisamente se lo è la comunità che abitiamo. Non è un processo autarchico ma se conosciamo che cosa abbiamo e cosa ci manca possiamo collaborare con chi ha carenza o sovrabbondanza. Ecco la pagina del Fabbisogno. Gustatevela da soli.
Se vi siete ricordati il consiglio di cliccare ovunque scoprirete che dalla riga dei Fabbisogni potrete accedere alle Filiere produttive. Questa è la scommessa più grande ed è quella alla quale invitiamo tecnici agrari, produttori a darci una mano per finirla al più presto.
Speriamo di avervi incuriosito un pò. Se state leggendo questo paragrafo, l’ultimo, il più sfortunato dei post, crediamo proprio che ci vedremo online, chiaramente a partire dalla nostra pagina Facebook, il campo che semineremo sicuramente a spaglio per raccogliere nel tempo grosse messi da condividere tutti insieme in una grande festa.