La magia della vita: ecco cosa succede a un seme sottoterra

Per quanto riguarda la realizzazione dell’orto sull’area destinata di circa 600 metri quadri alla cascina Linterno, anche se non ho ben capito la finalità e quanta mano d’opera sarà impiegata, ti darò alcuni consigli.

Per finalità intendo se l’orto deve produrre verdure e frutti, penso strettamente bio, da vendere per avere un certo reddito; oppure l’orto deve avere finalità di hobby e/o didattiche.

Comunque qualsivoglia destinazione si voglia dare all’orto, visto l’attuale stato di abbandono del pezzo di terreno, conviene questo autunno, anche subito, concimare l’intera area dei 600 m2 con almeno due camionate di letame o di compost ben maturi (circa 10m3) ed interrarli con una aratura di media profondità: circa 30 cm.

Volendo già in ottobre fino a san Martino (circa metà novembre) si possono metter a dimora agli e cipolle e seminare la valerianella.

Per un utilizzo di poca mano d’opera, consiglio per metà o anche sui due terzi dell’orto (400 m2) di utilizzare la pacciamatura di teli di plastica verde scuro intessuti in modo da impiantare l’anno prossimo coltivazioni sperimentali di zucchine, pomodori, peperoni, melanzane, coste, verze, finocchi, insalate, sedani, ecc.

Questo tipo di pacciamatura, evita il proliferarsi delle erbe spontanee (infestanti in alcuni casi) sottraendole la luce, ma permette una certa traspirazione del terreno essendo il tessuto permeabile all’acqua piovana e all’ossigeno dell’aria che è indispensabile alle radici per assorbire i nutrienti e l’acqua dal terreno. Questo tipo di pacciamatura essendo traspirante evita l’eccesso riscaldamento delle radici dato dai teli di plastica non tessuti.

La scelta degli ortaggi da coltivare dovrebbe essere in parte concordata con il punto vendita. Evitare di fare monocolture e prediligere la rotazione e la consociazione dei vari ortaggi e anche la consociazione con i vari fiori e piante aromatiche ed officinali.

Conveniente sarebbe realizzare su questa parte l’irrigazione goccia a goccia stesa e appoggiata sulla pacciamatura. A fine stagione l’irrigazione e la pacciamatura possono essere tolte per poter concimare e arieggiare il terreno (fresatura).

Sulla parte senza pacciamatura, si possono coltivare patate, zucche e verdure da semina. Occorre anche preservare anche un’area a semenzaio e un’area per il compostaggio (circa 15 m2) in una zona semi ombreggiata e/o separata da una siepe di sambuco e aromatiche.

Così facendo l’orto può essere gestito da poche persone (1-3) con attrezzature meccaniche (piccolo trattore, ecc.)

Se invece l’orto dovrebbe avere una finalità hobbistica e didattica. L’area andrebbe parcellizzata in 6 o più parti da assegnare ai soci dell’associazione che devono attenersi ad un regolamento. Così pure le parcelle assegnate alle scuole dovranno essere cogestite con i soci dell’associazione. Il socio che ha un pezzo insieme alla scuola si impegnerà alla preparazione di una parte della parcella che sarà gestita dalla scuola. Su questa parte il socio compenserà le carenze didattiche e si prenderà cura degli ortaggi anche nei periodi di chiusura della scuola. I frutti che matureranno in questo periodo saranno a disposizione del socio.

La divisione deve essere fatta solo con paletti, ma senza reti o fili divisori. Alla vista l’orto si presenterà come se fosse unico, anche se ogni singola parte sarà curata dai singoli soci.

Con questa soluzione sono i singoli soci che disporranno che cosa e come coltivare i vari ortaggi (sempre rispettando un regolamento fissato). I frutti prodotti dall’orto sono dei soci i quali potranno conferire l’eventuale eccedenza anche al punto vendita della associazione.

Non posso farti un preventivo per la pacciamatura e dell’impianto di irrigazione perché esula dai mie modi di coltivazione che sono più tradizionali e antichi, ma penso che se ti rivolgi a un garden attrezzato puoi farti una idea dei costi.

Ti allego anche il sunto in PDF (non posso in Power Point perché con i filmati e le musiche e gli effetti il file è troppo pesante) di una conferenza da me fatta sulla pianificazione dell’orto giardino in due parti per ragioni di server.

Penso di esserti stato utile.

Quella che avete appena letta è la mail con cui Franco Turconi, il protagonista di uno degli orti più belli che abbia mai visto, mi ha inviato tempo fa, proprio ai primi vagiti di Un Orto a Milano.  Franco è stato tra i primi che ha dato disponibilità a collaborare e mi ha anche inviato del materiale con cui ha tenuto conferenze guidando tanti giovani a comprendere perché è importante tornare a coltivare.

Non volendomi appropriare delle sue pubblicazioni ho consigliato a Franco Turconi di mettere tutto il materiale che ha prodotto su qualche canale pubblico in modo che tutto il suo lavoro possa essere, si distribuito, ma nel farlo venga valorizzato lo sforzo che lui e la sua famiglia hanno fatto per far giungere sino a noi un orto nel centro di Saronno nato nel 1400.

Sentendomi autorizzato a pubblicare solo la copertina del tuo “Orto Giardino che Passione”, come stimolo a compiere questo passo, apparentemente difficile, ho pensato di accoppiare alle tue preziose indicazioni questi video sulla nascita delle piante di fagioli, spinaci e crescione da giardino, dall’apertura del seme al germoglio che rompe la terra e raggiunge la superficie, nella speranza che la loro bellezza ti spinga ad emularli.

Un Orto a Milano vuole fare da hub delle esperienze migliori che Ciboprossimo ha incontrato dalla sua nascita per farle incontrare con i cittadini della sua città, senza intermediazione. Perché questo avvenga i contenuti, di tutti quelli che collaboreranno, devono essere raggiungibili in modo diretto.

E’ l’abbattimento delle barriere tra tutti i protagonisti che permetterà lo sviluppo dell’esperienza in tutti i suoi aspetti da quello ambientale, sociale ed economico.

I video vengono da un canale YouTube chiamato G phase che pubblica video timelapse sulla nascita delle piante e le immagini sono spettacolari.

Grazie Franco, è arrivato il compost, donato da Erus Service, una motozappa prestataci dall’Orto di Cesate, stiamo dividendo la terra in prose che hai messo sulla copertina del tuo libro e come ci avevi detto qualche tempo dopo questa tua missiva, adesso aspettiamo con ansia le tue indicazioni per i prossimi passi di Un Orto a Milano.


Post a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.