La voce che stiamo cercando di mettere 110 varietà di pomodori in Un Orto a Milano deve essersi ormai sparsa se la prima cosa che vedi in chat alla mattina è un “ma vogliamo fare quello che ha fatto Fabiano Busdraghi?“. Bevi un caffè, cerchi in rete e scopri che del buon Fabiano il Manifesto scrive:
Non è facile trovare in giro per l’Italia un agricoltore che coltivi nella sua azienda oltre 450 vecchie varietà di ortaggi provenienti un po’ da tutto il mondo. Fabiano Busdraghi, 38 anni, è uno di questi. Nel suo agriturismo a Suvereto, in provincia di Livorno, ha realizzato in miniatura ciò che si fa da dieci anni nelle isole norvegesi delle Svalbard attraverso la banca mondiale dei semi: salvare varietà a rischio di estinzione. Il paragone è molto probabilmente esagerato, ma rende l’idea dell’opera di salvaguardia della biodiversità che sta compiendo. Del grande catalogo di ortaggi – tutti coltivati in purezza, stando quindi ben attento a non incrociarli – presenti nell’agriturismo Poggio Diavolino la parte del leone lo fa il pomodoro con 200 varietà dai più disparati colori (giallo, arancione, rosa, verdi, violacei, blu e neri), a seguire decine di tipi di zucca, da quelle che pesano pochi grammi a quelle che superano i 100 chili, e poi fagioli, patate ma anche altre verdure poco conosciute come il sisaro, il cerfoglio tuberoso, la mandorla di terra tanto per citarne alcune. Lo scopo di questo lavoro non è certamente commerciale, ma quello di tenere in vita una biodiversità varietale a rischio di estinzione. «Salvaguardare la biodiversità, nel mio caso orticola», racconta Busdraghi, «non è un fatto di moda ma la presa di coscienza che occorre assicurare a tutti gli esseri viventi una fonte di cibo importante per il futuro. Se noi coltiviamo, per esempio, solo dieci varietà di pomodoro», prosegue il giovane agricoltore, «e poi arriva dall’altra parte del mondo un parassita o un virus o l’accentuarsi di estati calde o qualcos’altro legato al cambiamento climatico potrebbe succedere che nessuna di queste varietà riesca ad adattarsi, potrebbero sparire tutte e con esse il pomodoro. Se invece si coltivano centinaia di varietà di pomodoro, come si sta facendo con tanta difficoltà oggi a opera di molte persone, ve ne sarà sempre qualcuna in grado di tollerare quella malattia o resistere all’aumento delle temperature e così via. E da quelle poi si potrà ripartire per ottenerne di nuove.
Senza saperlo vorremmo fare qualcosa sulla falsariga della sua esperienza ma a giudicare dai primi passi la strada è tutta in salita. E’ vero qua abbiamo voluto fare le cose alla “milanese”: complicare cose semplici.
Ci hanno detto tutti che i pomodori è meglio farli crescere nei semenzai. Siccome non ne avevamo uno che contenesse tutte le 110 varietà, tenendo conto che abbiamo da 5 a 20 semi per ciascuna, ce le siamo divise ma anziché seguire i consigli di chi queste cose le fa da una vita abbiamo fatto ognuno di testa propria. La Franca Maraffetti aveva dato istruzioni precise su come seminare in modo di poter identificare con certezza i semi nel semenzaio. Come Mauro Veca anche noi abbiamo fatto di testa propria e sulla scorta del suo consiglio ho cercato di mettere nero su bianco e in un posto sicuro, il web, la mappa del tesoro che ci guiderà in modo sicuro tra i vari buchi delle vaschette.

- ALBA BUMBLEE BEE
- ANNA RUSSIAN
- AUNT GINNIE’S PURPLE
- AURORA DE ARAD
- BARTSKY’S PINK
- BELIEVE IT OR NOT
- BIANCA
- BICHIE SERTSE VORONEGHSKOE
- BIG ZEBRA
- BLACK AISBERG
- BRAZILIAN GIANT
- BULL’S BLOOD
- CONTE EDGECOMBE
- CUORE BUE ALBENGA
- GAIO DE MELON
- GREEN VELVET
- JAUNE DE THONNE’
- LAMPADINA GIALLO
- LYUBINMYI PRAZDMIC
- MOM’S
- PAMPLEMOUSSE DU GRAND PERE
- POM COPPER RIVER
- POM. GIGONDAS
- POMODORINO D’ISCHIA
- ROSA DE PERALES
- ROSTOVA
- RUSSIAN QUEEN
- STRIPES HOLLOW
- VAL’S GREEN STRIPED
E dopo l’elenco di tutte le varietà che speriamo di restituire all’orto in piantina ecco il dettaglio di tutte le vaschette con il disegno manuale e lo schema in Excel nel quale abbiamo trascritto mentre seminavamo.
Vi prego se voleste seguire questo metodo ricordatevi che le colonne in Excel sono identificate da lettere mentre le righe da numeri per cui esattamente l’inverso di quanto fatto da noi….












Era tutto materiale di recupero per cui sappiamo del rischio che corriamo se qualcuno rovescia le vaschette. Abbiamo dei bastoncini e cercheremo di ovviare. Su tutte le vaschette c’è comunque una freccia in alto a sinistra che ci dà l’orientamento.
Se non dovessimo mai eguagliare Fabiano Busdraghi saprete di chi è la colpa….
A proposito qualcun altro ha trovato soluzioni meno macchinose ma più efficaci?
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