La disfatta digitale dell’Italia nel rapporto DESI 2020 sulla digitalizzazione degli Stati europei

Il Paese di Meucci e Marconi, che ha fatto la storia dell’innovazione ha perso altre due posizioni nella terrificante classifica europea sullo stato della trasformazione digitale, il DESI, per posizionarsi davanti a Romania, Grecia, Bulgaria e dietro a tutti gli altri.

Visto che ne parleranno pochissime persone vi allego direttamente senza nessun commento il rapporto intero che vi invito a leggere con calma.

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Il rapporto specifico dell’Italia lo trovate qui. Mi permetto di mettere in evidenza solo la situazione del capitale umano visto che la centralità della persona è sempre stato l’elemento guida della mie scelte.

Situazione del capitale umano. Siamo ultimi in classifica.

Nel 2019 l’Italia ha perso due posizioni e si colloca ora all’ultimo posto nell’UE per quanto riguarda la dimensione del capitale umano. Solo il 42% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base (58% nell’UE) e solo il 22% dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (33% nell’UE). Sebbene sia aumentata raggiungendo il 2,8% dell’occupazione totale, la percentuale di specialisti TIC in Italia è ancora al di sotto della media UE (3,9%). La quota italiana di laureati nel settore TIC è rimasta stabile rispetto alla relazione DESI 2019 (sulla base dei dati del 2016). Solo l’1% dei laureati italiani è in possesso di una laurea in discipline TIC (il dato più basso nell’UE), mentre gli specialisti TIC di sesso femminile rappresentano l’1% del numero totale di lavoratrici (cifra leggermente inferiore alla media UE dell’1,4%).


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